L’Ipnositerapia come viaggio introspettivo
Il termine ipnosi deriva dal greco e significa, letteralmente, sonno. Indica un particolare stato psicofisiologico, detto trance, in cui viene fatto entrare il paziente. L’insieme delle metodiche e delle tecniche utilizzate dall’ipnotizzatore viene, invece, più correttamente chiamato ipnotismo.
CENNI STORICI
La storia dell’ipnosi ci riporta fino al tempo degli Egizi: in una stele risalente al regno di Ramsek (più di 3000 anni fa) è presente un´incisione che rimanda a questa pratica, ma il termine ipnosi (dal greco hypnos, sonno) fu introdotto solo nel 1800 da James Braid, che volle sottolineare le analogie tra la condizione ipnotica e, appunto, il sonno. Per eliminare la confusione che questo termine avrebbe potuto generare, lo stesso Braid lo sostituì con la parola monodeismo.
Prima di giungere alla definizione di ipnosi il fenomeno era considerato una manifestazione divina o diabolica o, eventualmente, il risultato di pratiche magiche. Il primo teorico del settore fu Franz Anton Mesmer (1734-1815), che formulò la teoria del magnetismo animale, secondo cui una forza emessa dal corpo umano era in grado di procurare benefici agli ammalati; questa teoria fu fortemente criticata. La successiva interpretazione fisiologica di Braid fu sviluppata nel corso del nel XIX secolo dai francesi Lièbeault e Bernheim; quest´ultimo, professore di clinica medica all´università di Nancy, si interessò al problema della suggestione e dell´ipnotismo, formulando le prime teorie sull´ipnosi, che, all´epoca, era catalogata dalla scuola parigina di Jean-Martin Charcot come una nevrosi isterica artificiale. Anche personaggi del calibro di Freud approfondirono gli studi in merito. Tuttavia, la difficoltà dei procedimenti, la limitazione e l´effetto transitorio dei risultati terapeutici spinsero Freud ad abbandonare l´ipnosi per creare una nuova branca della psicologia, la psicoanalisi. Questo, unito alla morte di Charcot (1893), segnò per l´ipnosi l´inizio di un momento di decadenza.
Solo dopo la Prima Guerra Mondiale, quando l´ipnosi fu utilizzata per trattare le nevrosi traumatiche di guerra, questa tecnica curativa progredì fortemente, tanto che nel 1949 venne fondata negli Stati Uniti la Society for Clinical and Experimental Hypnosis, che nel 1959 divenne Società internazionale. La seconda società del settore, l’American Society of Clinical Hypnosis, fu fondata nel 1957 e un anno dopo 1’American Medical Association riconobbe l´ipnosi come metodo legittimo per la terapia medica e odontoiatrica. Infine, nel 1969 nell’American Psycological Association si creò una sezione di psicologi che si interessavano prevalentemente di ipnosi.
Per quanto riguarda l’Europa, la rinascita dell’ipnosi può essere datata al 1955, quando la British Medical Association ne riconobbe le potenzialità. La prima associazione italiana del settore è l´A.M.I.S.I. (Associazione Medica Italiana per lo Studio dell’Ipnosi), fondata nel 1958.
Presenza in Italia ed efficacia sulla popolazione
In Italia sono più di un milione le persone che dichiarano di sottoporsi ad ipnosi per risolvere problemi di natura clinica. Spesso un paziente decide di affidarsi a questo tipo di terapia dopo aver tentato con insuccesso cure proprie della medicina tradizionale, ma il suo successo in termini di fruitori è dovuto anche al fatto che offre un intervento rapido per avere un risultato altrettanto veloce, compatibile con gli intensi ritmi della vita odierna.
Una tale ampia diffusione ha creato la necessità di regolamentare la materia, tanto che oggi esistono diverse scuole riconosciute dal Ministero dell’Istruzione che formano psicoterapeuti preparati nel campo delle tecniche ipnotiche. L’ipnosi può, quindi, essere utilizzata come strumento di cura solo da medici e psicologi che abbiano frequentato una scuola in psicoterapia. In effetti, l’Italia è stata il primo paese ad avere riconosciuto ufficialmente l’ipnosi come terapia medica e il numero di individui che richiedono questo metodo di cura è destinato ad aumentare.
L’Associazione Medica Italiana per lo Studio dell’Ipnosi (A.M.I.S.I) è presente sul territorio italiano con varie sedi. Fondata nel 1958 con lo scopo di far conoscere la natura dell´ipnosi in medicina e psicoterapia, questa associazione è membro fondatore della European Society of Hypnosis e fa parte della International Society of Hypnosis. Fra le sue iniziative ci sono corsi didattici riservati a laureati in Medicina e Chirurgia e in Psicologia e un congresso nazionale, organizzato ogni tre anni, in cui vengono presentate relazioni scientifiche e si discute sullo stato dell´arte dell´ipnosi. Inoltre, l´A.M.I.S.I. Pubblica la Rivista Italiana di Ipnosi e Psicoterapia Ipnotica, a cadenza trimestrale.
Il Centro Italiano di Ipnosi Clinica e Sperimentale (CIICS), nato dall´iniziativa di professionisti formati proprio all´interno dell´A.M.I.S.I., organizza incontri di aggiornamento nel settore. Infatti si deve a questa associazione l´istituzione della Scuola di Ipnosi Clinica e Sperimentale. Infine è possibile rivolgersi all’Associazione Italiana di Analisi e Modificazione del Comportamento e Terapia Comportamentale e Cognitiva e all’Associazione Medica Italiana per lo Studio della Ipnosi.
Scuole di formazione, università e corsi di aggiornamento
Per poter esercitare l’ipnositerapia gli psicoanalisti devono aver conseguito una specializzazione. La Scuola di Ipnosi Clinica e Sperimentale e vari corsi di aggiornamento sono organizzati dal Centro Italiano di Ipnosi Clinica e Sperimentale (CIICS); le sedi di svolgimento degli incontri sono dislocate in tutta Italia. Inoltre, l’Associazione Medica Italiana per lo Studio dell´Ipnosi (A.M.LS.I) promuove corsi didattici riservati a laureati in Medicina e Chirurgia e in Psicologia.
TRATTATO DESCRITTIVO
Le tecniche ipnotiche vengono utilizzate per curare le malattie psicosomatiche e psicologiche. Attraverso l’ipnosi è possibile , effettuare un viaggio introspettivo che permette di rivivere momenti o sensazioni; in questo modo si cerca di sconfiggere le paure che affondano le loro radici nel passato e danno varie problematiche nel presente. Il suo utilizzo terapeutico prende il nome di ipnoterapia, o, più correttamente, ipnositerapia.
Tuttavia, le applicazioni dell’ipnosi non interessano esclusivamente la necessità di superare antichi traumi. Questi metodi possono essere utilizzati anche per smettere di fumare, bere o consumare droghe, per superare disturbi alimentari e sessuali, per contrastare i problemi dati dalle allergie respiratorie, per sconfiggere la cefalea e, più in generale, per gestire il dolore e per controllare le emozioni (disturbi d´ansia, attacchi di panico, rabbie, tristezze). L’ipnosi è impiegata in ostetricia, per la preparazione del parto e durante lo stesso, in odontoiatria, come analgesico e contro le varie fobie da studio dentistico, in dermatologia, per curare le malattie psicosomatiche e, più recentemente, in oncologia, come strumento di sostegno psicologico e per eliminare gli effetti collaterali delle terapie (nausea, vomito, stanchezza). Infine, l’ipnositerapia viene usata per superare gli schemi mentali coscienti, in modo da lasciar emergere l’inconscio, liberare la mente e ritornare in sintonia con se stessi.
L’uso di queste tecniche in diversi campi ha permesso di identificare diverse tipologie di ipnositerapia. L’ipnosipedia viene utilizzata nell´apprendimento per aumentare la concentrazione, esaltare le capacità intellettuali e aumentare la motivazione allo studio, mentre l’ipnosi per lo sport prepara psicologicamente gli atleti per raggiungere il rilassamento muscolare e mentale, controllare l´ansia pre-agonistica e superare la fatica fisica e mentale; esistono, poi, l’ipnosi per scopi militari e nei programmi spaziali, l’ipnosi da palcoscenico e l’ipnosi per lo studio di fenomeni paranormali.
Si parla, invece, di autoipnosi quando lo stato ipnotico viene indotto su se stessi. Il paziente può essere istruito dall´ipnotista ad entrare automaticamente nello stato ipnotico, a volte ascoltando la voce registrata del terapeuta. I suoi obiettivi sono gli stessi delle altre forme di ipnositerapia.
L’origine della parola ipnosi, che, letteralmente, significa sonno, è dovuta alla capacità di riprodurre la situazione che si vive durante la notte, in particolare in quella fase in cui non si è completamente svegli, ma nemmeno ancora addormentati. Nel corso della storia dell’ipnositerapia sono state elaborate tecniche verbali, gestuali, attive, passive, di tensione, di rilassamento, dirette, indirette, mascherate, esplicite, accompagnate da comunicazioni visive, tattili, sonore e posturali. Oggi non si cerca più, com’è successo in passato, di raggiungere semplicemente uno stato rigido di trance durante il quale indurre delle suggestioni, ma viene ricercata una partecipazione dinamica del paziente, che viene condotto dal terapeuta a realizzare ideoplasie (o monoideismi plastici), ossia influenze della mente sul corpo.