“Prevenire è meglio che curare”, ripeteva ossessivamente uno spot di qualche tempo fa, affermando una grande verità, oltre che una cosa arcinota, ovvero che la prevenzione è la migliore terapia. Di fatto, prevenire, in medicina tradizionale significa attuare tutte quelle pratiche salutari e trasversali in ogni branca della medicina tradizionale, tese a evitare l’emergere di patologie di qualsiasi tipo.

CENNI STORICI

La storia della prevenzione si interseca con gli albori della medicina stessa, molto semplicemente perché l’uomo si è sempre chiesto dopo l’emergere di un male quali sarebbero state le precauzioni da adottare per non cadere in quel determinato problema di salute. La prevenzione quindi inizialmente è stata fortemente influenzata da un discorso di correlazione, ovvero di effetto in relazione alla causa, aspetto antropico che ha determinato sempre l’agire dell’uomo.
Nel campo della prevenzione, gli antichi Etruschi, essendo stati profondi cultori delle energie terrestri, dei suoi tesori, ma anche conoscendo i pericoli della natura, si prodigavano in una grande cura del corpo e dell’igiene personale, erano attenti a ciò che mangiavano e alla cura del fisico. Fondamento della loro cultura era l´acqua, oggetto di un vero e proprio culto, anche attraverso canali, sistemi di depurazione, drenaggi. L’acqua comunque è il fondamento di tutte le culture antiche, e non solo è fonte di civiltà e contatto fra i popoli, ma è anche fortemente associata proprio all’idea della salute, al culto della salute e al modo in cui i popoli hanno affrontato il concetto di benessere.
Va ricordato che fu uno dei re Etruschi di Roma, Tarquinio Prisco, fece edificare la “Cloaca Maxima” dell´Urbe.
Le numerose sorgenti di acqua calda che emergevano dal sottosuolo vulcanico dell´Etruria, erano fortemente utilizzate per la cura delle più svariate patologie, come d´altronde si continua a fare tutt´oggi negli stessi luoghi: Saturnia, Viterbo, Chianciano etc. Tutto ciò è importante perché la cultura delle terme rappresenta uno degli aspetti fondamentali nella cultura della prevenzione. Le terme sono un esempio lampante della prevenzione medica nel mondo classico, che sopravvive anche oggi, anzi nel corso dei secoli ha saputo dotarsi di innumerevoli strumenti terapeutici. Le terme poi sono la prova più lampante che fin dai tempi antichi era formato il concetto della prevenzione.
Il Greco Teofrasto (IV sec. A.C.), successore di Aristotele, e profondo conoscitore di botanica, dice che pure Eschilo (VI sec. A.C.) affermava che “l´Etruria è un paese ricco di farmaci”. Le terme sono diffuse in tutta Italia, e anche oggi rappresentano una risorsa di benessere e prevenzione.
La farmacologia Etrusca è di base una sorta di fitoterapia, ma abbraccia anche l’utilizzo di determinati minerali come la limatura e l´ossido di ferro per le anemie e il rame per le infiammazioni, oltre ad alcuni Sali come sodio e potassio etc.
La cultura della prevenzione poi si è sviluppata nel modo più ampio, nel senso che per sua stessa natura coinvolge non solo tutte le aree della medicina, ma essendo la salute inerente a ogni aspetto della vita dell’uomo, la prevenzione è presente in ogni ambito della società.

FORMAZIONE, UNIVERSITA’ E CORSI DI AGGIORNAMENTO

La formazione in questi ambiti è molto ramificata, nel senso che si parla di prevenzione nell’ambito della medicina tradizionale non solo nell’ambito delle branche della medicina, ma anche in settori diversi, si pensi per esempio alla posturologia, cioè al modo di stare seduti in ufficio, per esempio, o alla corretta esecuzione dei movimenti nell´attività lavorativa. La prevenzione è un argomento che fa parte di ogni area medica, molto semplicemente perché di fronte a un problema ci si pone sempre e innanzitutto nell’ottica di evitare che questo in futuro lo possa diventare per altri o per colui che ne è colpito.
La prevenzione non è una specializzazione, ma un argomento di ogni branca della medicina, ed esistono innumerevoli master e corsi di aggiornamento che hanno lo scopo di aggiornare i medici e gli operatori sanitari in merito a tutte le novità.
La prevenzione poi, da punto di vista della formazione, è trasversale perché coinvolge ruoli e professioni anche differenti dalle professioni mediche o degli operatori sanitari, nel senso che di prevenzione sulla salute se ne occupano le aziende, i datori di lavoro, i vigili del fuoco, le forze dell’ordine (NAS soprattutto), ecc. Chiunque ha un’attività, se non direttamente di salute, si occupa di sicurezza sul luogo del lavoro, che è comunque correlata alla prima.

PRESENZA IN ITALIA ED EFFICACIA SULLA POPOLAZIONE

L’Italia in coordinazione con il Ministero della Salute, con l’I.S.S. e con le A.S.L. attua diverse politiche tese alla prevenzione, le quali sono sempre anticipate da studi specifici, che a loro volta dipendono da una molteplicità di enti e settori della ricerca, sia istituzionali che privati, oltre che di interscambio con tutti i principali servizi sanitari del mondo. La prevenzione è legata in modo particolare all’informazione, e l’Italia ha una buona performance in questo senso, potendo contare su un’ottima rete costituita da siti web, televisioni, stampa, bollettini, ecc.
La prevenzione poi risulta efficace soprattutto nel suo espletarsi attraverso un’informazione o una dialettica di informazioni alle quali facciano seguito delle azioni coordinate da parte dell’assistenza sanitaria.
Gli interventi di prevenzione e il modo di operare sono oggetto sempre di studi specifici inerenti a tutte le branche della medicina. Esiste la specializzazione in “Igiene e Medicina preventiva”, tuttavia la prevenzione è un concetto trasversale che va affiancandosi anche alla statistica medica, attraverso per esempio l’EBM (Evidence Based Medicine) come già trattato altrove.
Per poter avere la possibilità di accedere ai corsi di specializzazione in igiene e medicina preventiva, occorre aver conseguito la laurea in medicina e chirurgia. Il corso di specializzazione dura cinque anni e fa parte dell´offerta formativa dei seguenti atenei: Ancona, Catanzaro, Firenze, Milano Statale, Milano Bicocca, Napoli Federico II, Napoli seconda Università, Padova, Perugia, Pisa, Roma Cattolica, Roma IUSM, Roma Tor Vergata, Siena, Bari, Cagliari, Ferrara, L´Aquila, Messina, Milano Bocconi, Milano Cattolica, Modena, Pisa, Roma La Sapienza, Torino, Verona.
Esistono però molti master e corsi di aggiornamento che affrontano i problemi più diversi, anche perché la prevenzione tiene conto di dinamiche sociali, dell’alimentazione e del costume che non sono fisse e immutabili.

TRATTATO DESCRITTIVO

La prevenzione è un concetto plurale, nel senso che oggi non si parla solo di prevenzione, ma di prevenzioni. Esistono anche in medicina tradizionale tanti approcci epistemologici per affrontare questo tema inerente alla salute. Si pensi per esempio riguardo alla prevenzione dentale come possa incidere l’alimentazione, decisamente importante, e riguardo a ciò le pasticche di fluoro, per esempio, hanno un’efficacia molto relativa rispetto ad abitudini errate su cibo, fumo, bevande.
Sempre più ci sono delle campagne mediatiche accattivanti tese a impostare un rapporto moderno con il cittadino in tema di prevenzione, che sempre più si associa non tanto a un concetto farmacologico, quanto all’adozione di uno stile di vita adeguato e pertinente. Oggi da un certo punto di vista c’è una sensibilità maggiore alla cultura della prevenzione, la durata media della vita si allunga in modo costante, ma ci sono due grandi incognite, la prima riguarda il fatto che non solo è importante vivere di più, ma anche vivere bene: una vita lunga che non si associa alla qualità della stessa significa non attuare adeguatamente delle pratiche preventive, che in questo modo aderirebbero a un vecchio concetto, cioè quello della sopravvivenza, aspetto basilare ma non esaustivo.
La seconda grande variabile negativa è la grande emergenza ambientale e alimentare: i disastri ambientali, gli alimenti OGM e la penuria delle api, che svolgono un ruolo fondamentale nella sessualità vegetale, pongono in serio rischio la nostra salute e potrebbero far presagire un’inversione di tendenza nel miglioramento costante delle condizioni di vita e della prevenzione. Noi siamo ciò che mangiamo, odoriamo e sentiamo, quindi modificare e impoverire la natura che ci circonda significa impoverire la nostra salute e la nostra vita.
Le campagne di prevenzione agiscono su un panorama molto particolare, almeno nelle società occidentali: è come se le nostre conquiste poggiassero su dei piedi d’argilla, dato che incombono dei pericoli o delle possibili minacce sulla nostra salute a livello globale.
Tuttavia in tal senso non bisogna essere pessimisti, la storia dell’umanità è anche una storia di emergenze della salute, di epidemie, carestie e malattie che hanno decimato le popolazioni e che oggi possono dirsi superate, anche appunto in relazione alle dinamiche sanitarie in merito a igiene e prevenzione.
Esiste anche una rinnovata coscienza collettiva su quei temi che minacciano l’attuarsi di una sana prevenzione, che non di rado sono pertinenti ad alcuni interessi non proprio filantropici. Oggi prevenzione significa quindi confrontarsi con temi diversi: a volte basta spostare in su o in giù il limite massimo consentito di emissione di biossido di carbonio per dire che la qualità dell’aria sia accettabile o meno, quindi la prevenzione oggi passa maggiormente attraverso una pluralità di soggetti e associazioni, anche indipendenti, che tutelano consumatori e cittadini. Del resto una pluralità di soggetti è sempre una grande garanzia in democrazia, e non fa affatto eccezione la prevenzione: dalla dialettica e dal confronto di dati e ricerche nascono non di rado delle linee deterministiche nell’ambito della salute.
L’utilizzo degli strumenti statistici e dell’informatica però ha consentito un notevole progresso in tal senso, perché per esempio tecnicamente è possibile lavorare in tempo reale dati provenienti da varie aree geografiche, cioè tramite ausili informatici è possibile raccogliere informazioni diverse e gestirle con opportuni software. Tutto ciò rappresenta una grande possibilità perché si può vedere per esempio la presenza o meno di una data malattia in una regione rispetto alle altre e successivamente porsi i quesiti opportuni in merito.
In sintesi prevenzione fa rima con informazione, ed è sempre di più necessario quindi dotarsi di un sistema di comunicazioni aperto e attento a recepire ed a fare da filtro a tutte le realtà che ci circondano, superando quelle insidie che sono inerenti all’“eccesso di informazioni” che determina confusione. Prevenzione si associa anche a un tipo di informazione istituzionale e giornalistica che conosca bene quali sono i problemi che possono capitare e le esigenze di cittadini e lettori.